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 L’ISLAM NELLE PAROLE DI STUDIOSI OCCIDENTALI

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Abdurrahmen

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MessaggioTitolo: L’ISLAM NELLE PAROLE DI STUDIOSI OCCIDENTALI   L’ISLAM NELLE PAROLE DI STUDIOSI OCCIDENTALI Icon_minitimeSab Apr 19, 2008 6:14 pm

L’ISLAM NELLE PAROLE DI STUDIOSI OCCIDENTALI





“Saranno i Califfi successori di Maometto a creare l’impero islamico. Ma gli eserciti arabi non corsero per il mondo offrendo il dilemma: o l’Islam o la spada. Il Corano protegge gli aderenti alle religioni che hanno dei libri sacri, il Giudaismo ed il Cristianesimo, nell’esercizio della loro religione. Le conquiste musulmane non furono ispirate dal fanatismo, nè segnalate da eccessi sanguinari, per quanto è possibile in guerra. La capitolazione di Gerusalemme nelle mani di Omar, il secondo califfo, nel 632, è in forte contrasto con il bestiale massacro di giudei e di musulmani fatto dai crociati, quando presero la città nel 1099.”

(Le religioni degli altri, Aldo Santini)



“L’universo religioso dell’Islam si inserisce in tutta la storia della cultura universale e ha modificato, nel Medioevo, la nostra stessa cultura con la sua straordinaria creatività e la grandezza della sua filosofia, della sua arte, del suo pensiero. E gli episodi riprovati, saliti alla cronaca del quotidiano, fanno correre il rischio di dimenticare che la predicazione di Maometto ha operato proficuamente in tutta l’Europa, dalla Sicilia all’Andalusia, e che riusc? a creare sistemi di convivenza e di tolleranza mai più raggiunti, messi in crisi da avvenimenti politici sui quali pesava, viceversa, una dura intolleranza cristiana, quella dei matamoros spagnoli e quella della predicazione che fece di Maometto, certamente una delle più alte figure storiche, una epifania demoniaca.”

(Alfonso M.di Nola, studioso e docente di

Storia delle religioni)



“La popolazione spagnola aveva accettato l’islamismo volontariamente, e in maniera pressocchè unanime. Chi, peraltro, abbandonava la religione cristiana a favore della fede in Allah si trovava a godere di immediati e sostanziali vantaggi. L’amministrazione dell’impero islamico assicurava l’ordine a territori che da secoli non conoscevano che discordie. E le imposte che venivano versate all’erario statale erano certo inferiori alle tasse e alle gabelle che dipendevano unicamente dall’arbitrio dei signorotti locali”.

“I turchi avevano ricostituito l’unità dei credenti. Unità dalla quale erano derivati l’ordine e la pace, e in cui si realizzarono condizioni più umane di vita sociale(…). Il governo turco non era cos? tirannico come avrebbe voluto far credere la propaganda cristiana. Lo stesso Martin Lutero, in una sua pubblicazione del 1541 intitolata Esortazione alla preghiera contro i Turchi aveva espresso apertamente la convinzione che i contadini e gli altri ceti poveri sarebbero stati ben contenti di vivere sotto il regime turco”. (Gerhard Konzelmann, Maometto)

“La Chiesa non poteva che appoggiare con tutta la sua autorità religiosa e politica, un’immagine negativa, deformata, della realtà islamica. Solo col Concilio Vaticano II la Chiesa ha ufficialmente riconosciuto l’Islam come religione autentica, che adora il vero Dio e persegue, con la sua morale e la sua legge, il bene.(…) Per secoli l’Islam ha rappresentato uno dei nemici, se non il nemico tradizionale, dell’Europa.(…)

Nel mondo islamico non c’è nulla di simile all’antico atteggiamento europeo espresso nei poemi che narrano le imprese di Orlando, o di simile al ciclo spagnolo del Cid, il cui eroe è il simbolo della cristianità contro la tirannia musulmana.(…)

Salvo rare eccezioni, abbiamo attribuito alla religione islamica la causa di fatti politici e sociali che con essa avevano poco in comune. L’Europa si è cos? creato un ottimo sistema di propaganda antiislamica(…). Per mobilitare interi popoli alla guerra contro gli infedeli era più semplice predicare il recupero dei Luoghi Santi in Palestina al grido “Dio lo vuole!” che ammettere gli interessi economici che premevano ai promotori delle Crociate”.

(Biancamaria Amoretti Scarcia, islamista)



“I cristiani e gli ebrei, rispettati dai musulmani in quanto popoli del Libro, avevano in comune con l’Islam profeti quali Abramo e Gesù, per cui venivano trattati con indulgenza (…). All’Islam pu? essere attribuita la responsabilità di ben pochi martiri spagnoli.”

(Godfrey Goodwin, Spagna islamica)



“Usciamo dalla nostra piccola sfera ed esaminiamo il resto del nostro globo. Il Gran sultano governa in pace venti popoli di diversa religione(…) Duecentomila greci vivono sicuri a Costantinopoli; il muft? stesso (giudice musulmano) nomina e presenta all’imperatore il patriarca greco; vi è tollerato unn patriarca latino. Il sultano nomina dei vescovi latini per alcune isole della Grecia(…). Andate nell’India, nella Persia, nella Tartaria: vi troverete la stessa tolleranza e la stessa tranquillità(…).”

(Voltaire, Trattato sulla tolleranza)



“Per questi dodici secoli l’Islam è stata la religione e la guida spirituale della quinta parte di tutto il genere umano. E’ stata, soprattutto, una religione profondamente creduta. Nessun cristiano, fin dalla prima età, è stato mai sostenuto dalla sua fede come i musulmani dalla loro: credendovi ciecamente, affrontando con esse il tempo e l’eternità. (…)

Grazie a Maometto, per la prima volta l’Arabia cominci? a vivere: un povero popolo di pastori vagava sconosciuto nel deserto, fin dalla creazione del mondo; un eroe-profeta venne a loro con una parola in cui essi potevano credere: ed ecco che, in meno di un secolo, l’Arabia si estende a occidente fino a Granada, a oriente fino a Delhi; sfolgorante di valore, di splendore e della luce del genio, per secoli e secoli, l’Arabia rifulge su gran parte del mondo.”

(Carlyle, Gli eroi e il culto degli eroi)



“Il meraviglioso mondo della civiltà moresca di Spagna, a noi in fondo più affine, più eloquente al senso e al gusto, che Roma o la Grecia, venne calpestato. Perchè? Perchè era debitore della sua nascita ad istinti nobili, virili, perchè diceva s? alla vita, anche con le rare e raffinate delizie della vita moresca…Più tardi, i cavalieri crociati combatterono qualcosa davanti a cui meglio sarebbe convenuto loro prostrarsi nella polvere – una civiltà al cospetto della quale persino il nostro secolo diciannovesimo dovrebbe apparirci molto povero, molto tardo.”

(Nietzsche, Pensieri)



“Il Corano esalta I principi della tolleranza che resero grande l’Islam:”Musulmani, Giudei, Cristiani e Sabei, tutti coloro che credono in Dio ed avranno operato bene, avranno dal Signore la giusta ricompensa” (2:59). La tolleranza rese possibile la convivenza tra I cristiani e I musulmani e ne è prova il fatto che nella Spagna e nella Sicilia, occupate per secoli, sopravvisse la fede cristiana.

Un cronista messinese, l’abate Francesco Maurolico, tramanda che nella Messina araba musulmani e cristiani partecipavano insieme alle pubbliche cerimonie: I primi con stendardo con torre nera in campo verde, I cattolici con vessillo con croce d’oro in campo rosso(…).

La lettura del Corano è essenziale per conoscere l’immenso mondo islamico, la sua grande civiltà, la sua cultura.”

(Michele Papa, prefazione alla traduzione del

Corano di Arnaldo Fracassi)
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