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 IL SUFISMO ALLA LUCE DEL CORANO E DELLA SUNNAH (2)

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MessaggioTitolo: IL SUFISMO ALLA LUCE DEL CORANO E DELLA SUNNAH (2)   IL SUFISMO ALLA LUCE DEL CORANO E DELLA SUNNAH (2) Icon_minitimeDom Mag 29, 2011 9:11 pm

IL SUFISMO ALLA LUCE DEL CORANO E DELLA SUNNAH (2)
pubblicata da Anass Islam

بسم الله الرحمان الرحيم



ecco la prima parte: https://www.facebook.com/note.php?note_id=161682157225159





"...I sufi utilizzano il tamburello invocando Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo, mentre esso è uno strumento di Shaytan.

E' stato riportato a questo proposito che Abû Bakr (r) entrò un giorno da sua figlia 'Aisha (r) e trovò a casa sua due schiave che suonavano il tamburello. Gridò: «Uno strumento di Shaytan!», per due volte. Il Messaggero di Allàh (saws), che era presente, rispose: «Lasciale, Abû Bakr, è un giorno di festa», Bukhârî.

Il Messaggero di Allàh (saws) approvò questo solo perché era un giorno in cui si permette alle ragazze di farlo, ma i Sahaba (r) e i loro successori (Salaf) non lo utilizzarono mai per la menzione e l'invocazione di Allàh (SWT). Questa non è altro che un'innovazione dei sufi, contro la quale il Profeta (saws) mise in guardia gli uomini, dicendo: «Colui che introdurrà nella nostra tradizione ciò che le è estraneo, si vedrà rigettare (queste innovazioni)», Muslim

Alcuni sufi si percuotono le guance con un'asta di ferro, gridando: "O padre!" e i demoni accorrono da loro per aiutarli, perché hanno domandato l'aiuto di un altro da Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo. La prova è in questo versetto:

“Assegneremo la compagnia inseparabile di un diavolo a chi si distoglie dal Monito del Compassionevole” (Corano-Az-Zukhruf, 36)



Gli ignoranti credono che ciò che ha fatto questo sufi sia dovuto ad un certo privilegio che Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- gli avrebbe accordato, anche se l'autore può essere un perverso che non compie la preghiera.

Come possiamo considerare il suo agire come un privilegio, quando ha sollecitato solamente l'aiuto di qualcuno diverso da Allàh (SWT)? Non è altro che un precipitare lentamente verso lo sviamento che egli ha scelto per se stesso. Dice Allàh -l'Altissimo:

“Di': "Che il Compassionevole prolunghi (la vita) di coloro che sono sviati, finché non vedranno il castigo e l'Ora che li minaccia. Sapranno allora chi si trova nella peggiore situazione e (chi ha) la compagine più debole” (Corano-Maryam, 75)



I sufi seguono diverse vie, mentre l'Islàm è uno solo, e la prova si trova in questo hadîth riferito da Ibn Mas'ûd (r), che disse: "Il Messaggero di Allàh (saws) ci tracciò una linea con la mano, e disse: «È la via di Allàh (SWT), che è diritta». Poi tracciò altre (linee) a destra e a sinistra, e proseguì: «(in quanto a) queste vie, all'inizio di ciascuna di esse di trova un demone che chiama (gli uomini a seguirlo), - poi recitò: In verità questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dal Suo sentiero. Ecco cosa vi comanda, affinché siate timorati. (Corano-Al-An'âm, 153)», riportato da Ahmad e Nisa'i.

I sufi pretendono di conoscere l'invisibile e il mistero, mentre il Corano li smentisce:

“Di': "Nessuno di coloro che sono nei cieli e sulla terra conosce l'invisibile, eccetto Allàh"(Corano-An-Naml, 65)



I sufi sostengono che Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- abbia creato Muhammad (saws) dalla Sua luce, e da questa luce abbia creato tutte le cose. Il Corano li dichiara mentitori, poiché Allàh -l'Altissimo- ha ordinato al Suo Messaggero (saws) di rispondere agli uomini:

“Di': "Non sono altro che un uomo come voi. Mi è stato rivelato che il vostro Dio è un Dio Unico…" (Corano-Al-Kahf, 110)



E, parlando della creazione di Adam -alayhi-s-Salam, Allàh (SWT) dice:

“(Ricorda) quando il tuo Signore disse agli angeli: "Creerò un essere umano con l'argilla…"(Coran-Sâd, 71)



I sufi presumono che Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- non abbia creato il basso mondo se non per Muhammad (saws), ma il Corano risponde loro:

“Non ho creato i jinn e gli uomini se non perché Mi adorassero” (Corano-Adh-Dhâriyât, 56)

E Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo, rivolgendosi al Suo Messaggero (saas), dice:

“e adora il tuo Signore fin che non ti giunga l'ultima certezza.” (Corano-Al-Hijr, 99)

E l'ultima certezza significa: la morte.



I sufi sostengono che si possa vedere Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- in questo basso mondo (dunyâ). Il Corano rinnega categoricamente la loro presunzione, quando cita Mûsâ (*) che chiese al suo Signore di vederLo, e la risposta di Allàh (SWT):

“…disse (Mosè): "O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti guardi". Rispose (Allàh): "No, tu non Mi vedrai…" (Corano-Al-A'râf, 143)



Al-Ghazalî, nella sua opera "Ihyâ 'Ulûmu-d-Din" (la Vivificazione delle Scienze Religiose) racconta questa storia:

"Un giorno, Abû Turâb disse a un amico: "Ah, se tu vedessi Abû Yazîd (al-Bustamî, un sufi)", e l'altro rispose: "Vi è un'altra cosa che mi tiene occupato. Ho visto Allàh, l'Altissimo e la Sua vista mi è stata sufficiente per Abû Yazîd". Abû Turâb esclamò: "Ti inorgoglisci si avere visto Allàh (a Lui la Potenza e la Gloria)! Se tu avessi visto, allora, Yazîd una sola volta, ciò sarebbe stato più benefico per te di vedere Allàh settanta volte".

Poi Ghazalî commenta: "Questo genere di rivelazione, non spetta al credente rinnegarla".

In quanto a me, rispondo a Ghazalî: Invece sì, ogni credente deve rinnegarla, perché non è che una menzogna, e una miscredenza che contraddice il Corano, la Sunnah e la ragione.

I sufi affermano che la vista dell'Inviato di Allàh (saws) in questo mondo e in stato di veglia è sempre possibile, mentre il Corano li smentisce:

“…e dietro di loro (i morti) sarà eretta una barriera fino al Giorno della Resurrezione” (Corano -Al-Mu'minûn, 100)



Nessuno dei Sahabah (r) disse mai di aver visto il Profeta (saas), dopo la sua morte, in stato di veglia; eppure essi erano sicuramente più meritevoli di questi sufi.

I sufi pretendono di attingere il loro sapere direttamente da Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo, anche senza l'intermediario del Profeta (saws). Dicono per esempio: "Il mio cuore mi riferisce, da parte del mio Signore…" e Ibn 'Arabi, uno dei loro maestri, ha dichiarato: "Vi sono alcuni, tra noi, che ricevono gli insegnamenti del Messaggero di Allàh (saws), o grazie alla sua giurisprudenza e che l'autentificano, e altri che li ricevono direttamente da Allàh (SWT), e così sono i suoi ausiliari sulla terra".

Tutte queste presunzioni sono da rigettare, poiché sono errate e contraddicono il Sublime Corano, che afferma che Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- non ha inviato Muhammad -pace e benedizioni su di lui- se non per divulgare agli uomini i Suoi ordini. Allàh (SWT) gli dice:

“O Messaggero, comunica quello che è sceso su di te da parte del tuo Signore…” (Corano- Al-Mâ'ida, 67)

È una grande menzogna che un uomo pretenda di attingere il suo "sapere" da Allàh -gloria a Lui, l'Altissimo- direttamente. Tanto meno l'uomo potrebbe mai essere un ausiliario o un successore di Allàh sulla terra, poiché Allàh (SWT) non è assente, da dover essere rimpiazzato da un mortale. È Allàh (SWT), invece, ad essere il nostro successore quando viaggiamo e lasciamo dietro di noi i beni e le famiglie.



I sufi celebrano il Mawlud (il compleanno del Profeta Muhammad) e le assemblee durante le quali implorano la grazia di Allàh (SWT) e le Sue benedizioni sul Profeta -pace e benedizioni su di lui, ma infrangendo i suoi insegnamenti a non alzare la voce in queste invocazioni, e nei loro canti e poesie.



Li ho sentiti, una volta, fare l'elogio del Profeta (saws) dicendo:

"Il Tuo soccorso, o tu che godi della più grande dignità,

Tu che diffondi la luce sui visi

O Messaggero di Allàh, dissipa le nostre angosce e le nostre tristezze,

nessuna angoscia Ti vede senza fuggire…"



(Tratto da “Alcune nozioni importanti sull’Islam” del Shaykh Muhammad ibn Jamîl Zaynû,Professore al "Dâr al-Hadîth" di Makkah al Mukarramah)

azakAllahu khairan alla sorella Umm Yahya per la traduzione


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