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 LA RELIGIONE DI GESU’ CRISTO O LA RELIGIONE DI SAN PAOLO?

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MessaggioTitolo: LA RELIGIONE DI GESU’ CRISTO O LA RELIGIONE DI SAN PAOLO?   LA RELIGIONE DI GESU’ CRISTO O LA RELIGIONE DI SAN PAOLO? Icon_minitimeLun Mar 14, 2011 8:52 pm

LA RELIGIONE DI GESU’ CRISTO O LA RELIGIONE DI SAN PAOLO?

LA RELIGIONE DI

GESU’ CRISTO

O LA RELIGIONE DI

SAN PAOLO?

UNA ANALISI

DI

ABDUL WAHID KHAN



36/A South Central Avenue D H.A, Karachi.



PREMESSA



1. Dopo uno studio approfondito della Bibbia, nel corso degli anni, ho scoperto che ci sono delle

grandi discrepanze tra gli insegnamenti di Gesù e quelli di San Paolo. Fui allarmato. Queste

scoperte hanno un grande significato per i Cristiani che amano e riveriscono ardentemente Gesù

Cristo e vogliono seguire i suoi autentici insegnamenti.



2. Ma Paolo ha distorto impunemente gli insegnamenti di Gesù. Paolo, con le sue fantasie e i suoi

capricci, ha devastato la vera religione di Gesù nel più ignobile dei modi. Egli ha causato

deviazioni ed alterazioni. Ha adulterato notevolmente gli insegnamenti di Gesù.



3. Nessun estraneo alla Cristianità avrebbe potuto osare interferire con la Cristianità stessa con

così tanta libertà come Paolo ha fatto con la religione di Gesù.



4. Paolo si è autoproclamato Cristiano. Le sue dottrine provengono da lui, e sono prive di ogni

Autorità Divina. Egli ha imposto la sua versione della fede, e i Cristiani hanno adottato per

errore i suoi insegnamenti sbagliati, al costo di perdere gli insegnamenti di Gesù Cristo. Paolo,

principalmente, si è sbarazzato degli insegnamenti di Gesù e, al loro posto, ha propagato il

proprio tipo di insegnamenti! Inoltre, Paolo era un comune cittadino; in quanto tale, non aveva il

diritto di interferire con gli insegnamenti Divini di un Profeta. Inoltre, egli non aveva l’autorità

per revocare, mitigare e demolire gli insegnamenti Divini enunciati da Gesù. Paolo ha provocato

delle grandi deviazioni e contraffazioni alla Cristianità originale, introducendo le proprie

dottrine.



5. Perciò, Paolo ha provocato un terribile danno spirituale alla vera Cristianità. Oggi, i Cristiani

sono perdenti, nella loro religione. I Cristiani saggi possono valutare da soli gli insegnamenti

dei due, e notare la contraddizione e il contrasto. Per questo dualismo, i Cristiani devono

prendersela soltanto con loro stessi. Da loro stessi hanno scelto, principalmente a causa

dell’oratoria sviata delle autorità della Chiesa, la strada sbagliata. La dottrina Paolina è attraente

da seguire, ma è palesemente falsa.



6. I Cristiani dimenticano che le Leggi di Dio, per quanto possano sembrare difficoltose, non

possono mai essere sostituite dalle leggi fatte dall’uomo. È per questo motivo che Gesù li aveva

preavvertiti, dicendo: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma

dentro son lupi rapaci” Matteo 7:15.



7. Mentre analizziamo le due facce della Cristianità, una predicata da Gesù e l’altra da Paolo,

osserviamo la personalità di Paolo. Chi era? Che cosa fece, e perché? Non intendiamo mancargli

di rispetto mentre analizziamo la sua personalità.







La Personalità di San Paolo

Quattordici anni dopo la scomparsa di Gesù Cristo apparve sulla scena, a Gerusalemme, un

uomo di nome Paolo. Era un Ebreo che era nato a Cipro, allora parte dell’Impero Romano.

1. Durante la vita terrena di Gesù, Paolo rimase uno strenuo oppositore di Gesù Cristo (Atti

22:3-5, 26:10-11). Egli continuò ad essere tale per quattordici anni dopo la scomparsa di

Gesù Cristo. Paolo, essendo un Ebreo, addirittura torturò ed uccise molti seguaci di Gesù. Fu

personalmente presente alla lapidazione di Santo Stefano — il primo martire Cristiano. Le

sue parole sono: “Io infatti sono l’infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere

chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio” (1 Corinzi 15:9). In 1 Timoteo

1:13 Paolo confessa: “Io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un

violento...”.



2. Paolo non incontrò mai Gesù di persona, e non fu mai uno dei suoi discepoli. Paolo, essendo

un Ebreo, faceva regolarmente visita alla Sinagoga. Là si innamorò della splendida figlia del

Rabbino Capo. Paolo voleva sposarla, ma il Rabbino Capo gli rifiutò la sua mano. Paolo ci

restò male, finì depresso per il suo fallimento. Perse l’interesse per la vita e anche per la

Sinagoga. Divenne distaccato e solo. Aveva bisogno di un’altra categoria di persone alle

quali potersi associare.



3. Poi, dopo quattordici anni, secondo le stesse dichiarazioni di Paolo, Gesù Cristo gli apparve

in una visione, che fu provocata da un grave colpo di sole mentre percorreva la via da

Gerusalemme a Damasco (Siria). In quella visione, Gesù gli chiese perché stava

perseguitando i suoi seguaci innocenti. Ciò mosse i sentimenti di Paolo e, da quel momento,

l’atteggiamento ostile di Paolo contro Gesù cambiò, ed egli divenne un ardente seguace di

Gesù Cristo. Paolo, infine, trovò il suo posto in una nuova classe di persone con cui avrebbe

potuto associarsi.



5. Paolo aveva già avuto dei contatti con le persone dell’Impero Romano che vivevano in terre

lontane, oltre il Mar Mediterraneo, nelle zone intorno a Roma, la Grecia e la Turchia. I

popoli Pagani e gentili che vivevano in queste zone adoravano il sole, altre stelle, i pianeti,

le pietre ed altre divinità ed idoli, ecc. Come gli Egiziani, essi credevano in una Trinità

Pagana.



6. Paolo conosceva bene le loro tradizioni, i loro costumi, le culture e le fedi. Il politeismo era

in crescita tra i Pagani Greci, Romani, Egiziani e Persiani e tra i Gentili del tempo.



7. Paolo era un uomo intelligente, con una forte personalità. Egli iniziò ad influenzare la fede

pagana attraverso il suo sapiente uso delle parole. Era un conversatore persuasivo, che

poteva giocare con le parole. Le acrobazie dialettiche costituivano la sua arte. La sua

personalità era complessa.



8. Paolo affermò che lo spirito gli giungeva in visioni e gli suggeriva un Nuovo Corso della

Cristianità. Ma quella forma modificata di Cristianità era fondamentalmente diversa da

quella che era stata predicata da Gesù. Perciò sorse un grave conflitto di opinione tra Paolo e

i seguaci originali di Gesù, che seguivano strettamente il monoteismo, predicato da Gesù

Cristo.



9. Nonostante l’opposizione, Paolo continuò a predicare la forma modificata di Cristianità. Egli

addirittura chiamò la Legge Ebraica di Mosé vecchia e datata. Paolo disse menzogne su

Gesù. Alcuni esempi di queste bugie sono i seguenti:



a) In Romani 7:6 Paolo dice: “Ora però siamo stati liberati dalla legge”.



b) In Galati 3:10 Paolo dice: “Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno

sotto la maledizione”.



c) In Galati 2:16 Paolo dice: “Sapendo tuttavia che l’uomo non è giustificato dalle opere

della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo”.



d) In Galati 3:13 Paolo dice: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge,

diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal

legno”.



e) In Galati 5:4 Paolo dice: “Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la

giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia”.



f) In Ebrei 8:13 Paolo dice: “Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la

prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire”.



10. Paolo fece un compromesso tra la fede di Cristo e la fede dei Pagani e dei Gentili. Paolo

modificò gli insegnamenti della Cristianità di Cristo con la sua fede falsa ed immaginaria.

Paolo diede ai Pagani e ai Gentili un dio alternativo da adorare, nella persona di Gesù Cristo.

Ma questo era contrario a ciò che Gesù stesso insegnò e predicò. I Pagani e i Gentili

pensavano di aver ottenuto un dio più vicino, nella persona di Gesù, al posto dei loro dei

lontani. Paolo prese in prestito la fede nella Trinità dai Pagani e dai Gentili, e la diede ai

Cristiani nella forma della Trinità Divina. Dio, il figlio e lo Spirito Santo (o il Padre, la

parola e lo Spirito Santo) (o l’Acqua, il sangue e Gesù. Scegliete una combinazione

qualsiasi).



11. Paolo prese delle cose dalla Cristianità e altre dai Pagani e dai Gentili, ed iniziò a progettare

la propria forma di teologia, cosiddetta Paolina. Egli non lasciò nulla di intentato per

demolire la Cristianità originale di Gesù Cristo. È una sfortuna, per i Cristiani di oggi, che

alcuni di essi seguano ancora Paolo e non Gesù Cristo, anche se affermano di amare molto

Gesù Cristo.



12. Gesù non si definì mai Dio, o il figlio di Dio, e l’intera Bibbia costituisce la prova di questo

fatto. Al contrario, Gesù disse di se stesso ciò che segue:



(a) Un Servo: Matteo 12:18; 10:24 e 24:45; Giovanni 13:16.



(b) Un Profeta: Matteo 13:57 e 21:11;

Marco 6:4, 6:15 e 9:37;

Luca 7:16, 13:33 e 24:19;

Giovanni 7:16, 12:49 e 13:17.



(c) Un Figlio dell’Uomo: Matteo 8:20, 12:8, 17:22, 18:11 e 26:2.

Giovanni 5:27.



(d) Un discepolo: Matteo 10:24.

(e) Gesù (metaforicamente) disse in Giovanni 20:17: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro,

Dio mio e Dio vostro”.



Gesù non nomina mai la TRINITA’. Sono stati gli uomini stessi ad inventarla. La

TRINITA’ è la più grande offesa all’UNICO VERO DIO. È una menzogna mostruosa. È il

più grande tra tutti i peccati. È imperdonabile.



13. A causa di queste contraddizioni di Paolo, ovviamente ci fu una violenta opposizione da

parte dei seguaci originali di Gesù, particolarmente da Barnaba (Capitolo degli Atti) e

Giacomo, che era il fratello minore di Gesù Cristo ed era, al momento, il capo della fede.

Essi consideravano Paolo un traditore degli insegnamenti di Gesù. Giacomo ed i suoi

seguaci consideravano Paolo un nemico della predicazione e degli insegnamenti di Gesù.

Essi lo ritenevano un rinnegato ed una persona corrotta, e gli consigliarono di pentirsi. Essi

gli consigliarono addirittura, come segno di pentimento, di rasarsi il capo, lui ed altre

persone (Atti 21:24).



14. A causa di queste opposizioni, Paolo più che mai aveva bisogno di un gruppo “fresco” di

persone con le quali associarsi, e da cui essere più facilmente accettato.

15. Paolo, perciò, insistette a predicare ai Pagani ed ai Gentili, nonostante il fatto che Gesù

avesse ordinato ai propri discepoli di non diffondere la parola del suo Vangelo ai non

Israeliti.



Paolo fu un uomo astuto, di natura ostinata e perspicace. Egli non li ascoltò. L’influenza

della sua personalità era così grande che egli fu in breve tempo accettato dai Pagani e dai

Gentili come loro predicatore, maestro e capo della fede.



16. Mentre Paolo continuava per la sua strada, le differenze religiose ed ideologiche tra i due

gruppi si ampliavano con il passare del tempo. Il gruppo Cristiano originale di Giacomo

chiamava Paolo un doppiogiochista (Capitolo Atti).



17. Paolo voleva che la sua forma modificata di Cristianità si separasse ed uscisse dalla

Sinagoga, poiché là egli non era più tollerato. Il suo movimento fu sia religioso che politico.

No, avrebbe servito meglio il proprio scopo, fuori dalla Sinagoga. Desiderava una rottura

chiara con la Sinagoga. Voleva adorare in un altro luogo, che, circa quarant’anni dopo la

scomparsa di Gesù iniziò ad essere chiamato “Chiesa”.



18. Perciò, Paolo uscì dalla Sinagoga e formò il proprio personale luogo di adorazione – la

Chiesa, per praticare la sua forma modificata di culto, che era di sua ideazione e

fabbricazione, ma non aveva alcuna Autorità Divina. Le dottrine della Trinità e della

crocifissione di Gesù furono creazioni della sua mente, e costituirono i principali strumenti

ideologici con i quali influenzò gli uomini. Entrambi gli strumenti furono falsi, e la Bibbia

ne è la prova. Alla nuova Chiesa, Paolo conferì maggiore importanza che alla Sinagoga.

Quindi, con molto più entusiasmo, egli iniziò a rivolgersi ai Pagani e ai Gentili.



19. Per poter raccogliere un maggior numero di fedeli, egli aprì la porta della sua peculiare

forma di Cristianità ai Pagani e ai Gentili di tutto l’Impero Romano. Per aggiudicarsi la

fiducia e la fede di questa gente Pagana, Paolo compì un rozzo compromesso sui principi, gli

insegnamenti e la predicazione di Gesù.



20. Le lettere che Paolo inviò alle Chiese Cristiane appena nate, proponendo il proprio genere di

Cristianità, sono incluse nella Bibbia. Esse sono considerate, dai Cristiani moderni, una parte

del Nuovo Testamento. Chiunque può notare le contraddizioni tra gli insegnamenti di Paolo

e quello di Gesù Cristo. Paolo fu una persona complessa e multisfaccettata che, con i suoi

capricci e le sue fantasie, ha devastato la vera religione di Gesù. Oggi i Cristiani sono meglio



istruiti. Non hanno bisogno di essere come i Pagani e i Gentili dei tempi di Paolo, che

adottarono e seguirono le credenze e le pratiche pagane.



21. I discepoli di Gesù affermavano che Gesù non era stato ucciso sulla croce, perché l’Antico

Testamento dice che chiunque muore appeso al legno è maledetto (Galati 3:13). E Gesù,

sicuramente, non fu maledetto. Ma Paolo sostenne che Gesù era stato ucciso sulla croce. Dal

momento che gli scritti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni sono opere di un’epoca molto

posteriore a quelle di Paolo, di conseguenza vengono pesantemente influenzate dalla linea di

pensiero di Paolo. Anche così, Matteo, Marco e Luca non condividono del tutto i punti di

vista di Paolo, così come quelli di Giovanni. Tra i due gruppi ci sono numerosissime

contraddizioni.



22. In 1 Corinzi 9:22 Paolo dice: “Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi

sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo”. (In

2 Timoteo 2:8 Paolo dice: “Secondo il mio vangelo”). (In Romani 3:7 Paolo dice: “Ma se

per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria (cioè, di Gesù), perché dunque

sono ancora giudicato come peccatore?”).



23. Secondo Paolo, “La Legge” era del tutto superata al tempo di Gesù. Ma ora la stessa Legge

che Gesù propagò e praticò è diventata nulla e vuota. Secondo Paolo, l’uomo è divenuto

libero dalla “legge” dopo la partenza di Gesù.



24. Il più importante degli insegnamenti di Paolo è che l’uomo diviene giusto per “Fede” – e

non soltanto per le sue opere. Secondo lui, ogni essere umano è nato con un peccato

ereditato da Adamo. Inoltre, Paolo dice che i peccati dell’uomo non saranno perdonati

finchè egli non creda che Dio Onnipotente ha inviato il Suo unico figlio Gesù Cristo sulla

Terra. Qui Gesù doveva essere torturato ed ucciso sulla croce come mezzo di redenzione dei

peccati di Adamo. Tutti questi sono insegnamenti di Paolo, di una fede deviata. Gesù non

insegnò mai tutto ciò.



25. Paolo predicò che la circoncisione dei maschi non era davvero necessaria. In Galati 5:2

Paolo dice: “Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla”.

(L’Aids è la conseguenza diretta del non osservare questa pratica la cui efficacia è stata

dimostrata dal tempo). Come tutti i profeti, anche Gesù fu circonciso l’8° giorno dopo la

nascita (Luca 1:59).



26. Paolo consentì che la gente si cibasse di animali non macellati e addirittura di maiale, anche

se durante il tempo di Gesù queste carni erano considerate impure e, perciò, immangiabili.



27. I Pagani e i Gentili celebravano la Domenica come giorno festivo in onore del loro dio – il

Sole. Paolo, perciò, sostituì il Sabato, il giorno del Sabbath, con la Domenica, perché

coincidesse con il giorno festivo dei Pagani.



28. I Pagani e i Gentili osservavano il 25 Dicembre come giorno natale del loro dio – il Sole.

Paolo adottò anche questa data come il giorno natale simbolico di Gesù Cristo.



29. Paolo presentò ai Pagani e ai Gentili un dio alternativo nella personalità di Gesù. La sua

dottrina della Trinità era giusta? Paolo fece del proprio meglio per aggiudicarsi il maggior

numero di Pagani e Gentili, anche se dovette mentire per amore di un seguito più ampio.

Egli adottò un principio di scambio reciproco. Nella Trinità egli scopr’ una nuova formula

Divina, e i nuovi convertiti furono ingannati (Capitolo Romani).



30. Dopo il 325 A.D. gli insegnamenti di Paolo vinsero su quelli di Gesù Cristo grazie al

sostegno del Re Costantino. Questa vittoria non proveniva da Dio, ma fu dovuta

all’ignoranza ed alla debolezza della fede negli insegnamenti di Gesù Cristo. I seguaci di

Paolo presero una strada, che era chiaramente contraria alla Legge Divina. Oggi, la maggior

parte dei Cristiani segue Paolo e non Gesù. Tuttavia, si definiscono Cristiani. Non è

ipocrisia?



31. A causa di Paolo, nozioni come la Trinità; il Figlio di Dio; il Figlio Unigenito; il Padre, il

Figlio e lo Spirito Santo; Tre in Uno e Uno in Tre; Dio fatto carne; Un Corpo e molte

Membra ecc. si fecero strada nella fede Cristiana. Paolo fu la causa che introdusse nella

Cristianità altri dogmi confusi, illogici e falsi, come il Peccato Originale; il Peccato e la

Redenzione; Gesù morì per i vostri peccati; la Crocifissione; la Resurrezione; la Redenzione;

il Pane come Corpo di Gesù e il Vino come il suo Sangue. Paolo fu anche la causa

dell’introduzione, nella Cristianità, di misteriose teorie, ad esempio: la Ricompensa per i

Peccati è la Morte, ma il Dono di Dio è la Vita Eterna in Cristo Gesù nostro Signore; la

Morte per mezzo di Adamo, la Vita in Cristo; la Vita grazie allo Spirito ecc. Paolo ebbe un

qualche permesso che gli consentì di dire e diffondere ogni cosa ideasse?



32. Nonostante la sua età, Paolo restò innamorato fedelmente della figlia del Rabbino. Senza di

lei, la sua vita era incompleta. In silenziosa protesta, egli condusse una vita di negazione di

sé. Rimase celibe. Ma ogni essere umano ha in sé due nature – una buona e una malvagia.

Un uomo può avere in mente il bene, ma avere in corpo il male. Vediamo come questa verità

universale pervade l’esistenza di Paolo. In Romani 7:14-20 Paolo confessa onestamente la

propria debolezza come segue (in un linguaggio decoroso): “Sappiamo infatti che la legge è

spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire

neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se

faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a

farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il

bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il

bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono

più io a farlo, ma il peccato che abita in me”.



33. In Romani 7:21-25 Paolo confessa ulteriormente: “Io trovo dunque in me questa legge:

quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla

legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della

mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno

sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per

mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!”. Paolo continua: “Io dunque, con la mente, servo la

legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato”.



34. In 2 Timoteo 4:9 Paolo scrisse al suo giovane adepto Timoteo: “Cerca di venire presto da

me”. In 2 Timoteo 4:21 Paolo dice: “Affrettati a venire prima dell'inverno”.



35. Paolo fu un uomo ostinato. Ciò che egli credeva, giusto o sbagliato che fosse, lo sosteneva

senza timore, nonostante l’opposizione. Paolo fu anche un uomo coraggioso, a confessare i

suoi peccati corporali. Fu decapitato a Roma tra il 61 e il 68 AD.



36. Gesù Cristo, mentre trascorre il suo tempo in paradiso, deve lamentarsi della condotta e del

comportamento dei suoi seguaci più moderni. Sicuramente Gesù Cristo è il più sfortunato tra

tutti i Messaggeri di Dio, per essere stato grossolanamente frainteso dai propri seguaci.



37. I Cristiani devono decidere, da loro stessi, chi vogliono seguire - Gesù o Paolo. Io auguro

loro tutto il bene possibile, e perciò desidero metterli in guardia, così che possano provare a

cercare un posto in Paradiso, invece di finire all’Inferno a causa della loro stessa

miscredenza.

“Wa maa ‘alainaaa il lal balaa ghul mubeen.”

(Con il solo obbligo della comunicazione esplicita)

(Corano: Surah Ya Sin: 36:17)







UNA ANALISI

DI

ABDUL WAHID KHAN
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