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HADITH DEL PROFETTA S.A.A.S. ALLAH S.T. HA DETTO: O Mie servi! Ho proibito a Me stesso l'oppressione e la proibisco tra di voi.Quindi non opprimetevi lun l'altro.
 
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 Abu Hurayra radiyAllahu anhu, la sua bellissima storia

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MessaggioTitolo: Abu Hurayra radiyAllahu anhu, la sua bellissima storia   Abu Hurayra radiyAllahu anhu, la sua bellissima storia Icon_minitimeSab Giu 06, 2015 7:26 pm

Abu Hurayra ricevette in dono un grande talento, ossia una memoria straordinaria, tale per cui egli poteva ascoltare una discussione o un qualsiasi discorso, ed essere capace di riferirli nello stesso identico modo anche molti anni dopo, senza cambiare o confondere una sola parola. Quando Abu Hurayra comprese la verità sull’Islam andò a Mecca, dove ebbe il privilegio di incontrare il nobile Profeta, che gli chiese come si chiamasse, e lui rispose: «Abdu Shams (il servo del Sole)». Allora il Messaggero di Allah gli cambiò nome in Abdurrahman (il servo del Misericordioso). Tuttavia, egli era conosciuto come 'Abu Hurrah' o 'Abu Hurayra' (il padre della gattina), a causa del suo affetto per una micetta che aveva raccolto e sfamato, e che lo seguiva dovunque andasse.
Abu Hurayra viveva con sua madre, che era ancora una politeista. Egli pregava per lei e cercava ardentemente di convincerla ad aderire all'Islam, ma lei rifiutava categoricamente. Un giorno, mentre egli le stava parlando dell'Islam, la donna pronunciò alcune parole contro il Profeta che rattristarono molto Abu Hurayra. Egli si recò allora dal Profeta con le lacrime agli occhi e gli raccontò l'accaduto, chiedendogli di supplicare Allah perché aprisse il cuore di sua madre all'Islam. Il Profeta accolse la richiesta di Abu Hurayra e pregò per sua madre. Quando Abu Hurayra tornò a casa, fu felicissimo di sentire sua madre testimoniare che “ Non c’è altra divinità all’infuori di Dio, e che Muhammad è il suo servo e il suo Messaggero”. Così, si precipitò fuori e tornò dal Profeta con gli occhi brillanti di gioia, informandolo che Allah aveva accolto la sua invocazione, guidando sua madre all'Islam. Poi gli disse: «O Messaggero di Allah, chiedi ad Allah di rendere me e mia madre amabili per tutti i credenti e le credenti!». Allora il Profeta pregò dicendo : «O Allah, fai che questo Tuo servo e sua madre siano amati da ogni credente (uomo) e da ogni credente (donna)!». Molti dei migliori Compagni del Sacro Profeta, che possedevano il più alto grado di scienza, erano morti nelle battaglie per la Causa di Allah. Altri erano occupati coi loro affari e non avevano abbastanza tempo libero. Alla religione occorrevano persone che la salvassero, poiché in quell'epoca alcuni Sahaba mettevano per iscritto solo il Sublime Corano. Durante i quattro anni che trascorse con il Profeta a Madina, Abu Hurayra, al contrario del resto dei Sahaba non era occupato né di commercio né di terre da
coltivare. Egli amava moltissimo il Profeta, non era mai stanco di seguirlo né di ascoltarlo. Lo accompagnava sempre nei suoi soggiorni a Madina e durante i suoi viaggi e le sue spedizioni militari. Spesso glorificava Allah per la sua grande fortuna, dicendo: "Sia Lode Ad Allah, Che ha guidato Abu Hurayra all'Islam; che ha insegnato ad Abu Hurayra il Corano; e che ha concesso ad Abu Hurayra la compagnia di Muhammad”. Ad un certo punto Abu Hurayra capì che avrebbe potuto fornire un grande servizio all’Islam poiché aveva abbastanza tempo libero da poter passare col Profeta, oltre il fatto che egli possedesse una straordinaria memoria. Così decise di mettere per iscritto le parole che aveva sentito pronunciare dal Profeta. Egli riuscì a memorizzare i suoi insegnamenti, con la sicurezza di non dimenticare nulla, anche molto tempo
dopo averli ascoltati. Il Profeta stesso gli indicò il modo per memorizzare i suoi detti, come riferì più tardi proprio Abu Hurayra: «Un giorno il Profeta ci disse: "Chiunque distenda il proprio mantello prima che io finisca di parlare, e poi lo ripieghi e lo riprenda, non dimenticherà nulla di ciò che ha sentito dire da me"».
Abu Hurayra sopportò molte privazioni e difficoltà per aver deciso di consacrare la propria vita alla Conoscenza e allo stare in compagnia del Profeta; come egli stesso riferì in seguito: «Un giorno, la mia fame divenne tale che mi misi una pietra sullo stomaco. Poi mi sedetti sulla panca dei Sahaba. Abu Bakr passava di là, ed io gli chiesi qualcosa a proposito di un versetto del Libro di Allah. Gli avevo fatto quella domanda sperando che gli venisse in mente di invitarmi a mangiare, ma lui non lo fece». Nonostante Abu Hurayra avesse deciso di consacrarsi alla trasmissione della Parola di Allah e degli insegnamenti del Profeta, ciò non gli impediva di assolvere gli altri obblighi religiosi; infatti trascorreva molto tempo in preghiera. Di solito egli passava un terzo della notte in preghiera, un altro terzo della notte pregava sua moglie, e l'ultimo terzo rimaneva in preghiera la loro figlia; in questo modo nella casa di Abu Hurayra nessun momento della notte trascorreva senza che qualcuno vi eseguisse la Salat.
La presenza di Abu Hurayra è attestata anche nelle battaglie, durante le quali egli contribuì a proteggere e a rafforzare la Religione dell'Islam con la spada; e per tutta la sua vita, fin dal momento in cui divenne Musulmano, non ci fu neanche una battaglia durante la quale egli non fosse al fianco del nobile Profeta .
Dopo la morte del Messaggero di Allah , Abu Hurayra continuò la sua opera di trasmettitore dei suoi insegnamenti. Alcuni rimanevano stupiti dal grande numero di Hadith che egli riportava, ma ciò era giustificato dalla sua stupefacente memoria e dal fatto che lui aveva passato tutto il suo tempo al servizio del Profeta. Durante il Califfato di Omar, il Califfo assegnò ad Abu Hurayra il compito di governatore del Bahrain, e là egli divenne ricco. Omar, essendo molto scrupoloso per quanto riguardava il tipo di persone designate come governatori delle varie province, riteneva giusto che i governatori vivessero in maniera semplice e misurata, senza acquisire molte ricchezze, anche se con mezzi leciti.
Quando Omar seppe delle ricchezze accumulate da Abu Hurayra, lo richiamò a Madina, temendo che egli le avesse acquisite illecitamente. Abu Hurayra rientrò a Madina e Omar lo interrogò chiedendogli in che modo avesse ammassato una tale fortuna. Egli rispose: «Allevando cavalli, e tramite i regali che ho ricevuto».
Omar gli ordinò di consegnare le sue ricchezze al Tesoro dei Musulmani. Abu Hurayra fece ciò che gli era stato chiesto, poi alzò le braccia al cielo e pregò: «O Signore, perdona il Principe dei Credenti!».
Dopo qualche tempo, Abu Hurayra fu chiamato da Omar, che gli offrì di tornare al suo posto di governatore del Bahrain, ma egli rifiutò. Quando il Califfo gli chiese il motivo di questo rifiuto, Abu Hurayra disse: «Perché il mio onore non venga insudiciato, e le mie ricchezze non mi vengano portate via». Poi aggiunse: «Temo di giudicare senza conoscenza e di parlare senza saggezza».
Un giorno, quando la sua salute stava peggiorando velocemente e i Sahaba pregavano perché si rimettesse, Abu Hurayra alzò gli occhi al cielo e disse: «Oh Allah! Vorrei incontrarTi e Ti chiedo di volermi incontrare!». Morì, così, nell'anno 59 dell'Hegira, all'età di 78 anni. Morì avendo compiuto il suo dovere e il suo desiderio, quello di preservare e trasmettere gli insegnamenti del nobile Profeta. Chiediamo ad Allah , l'Altissimo- di ricompensare Abu Hurayra concedendogli la compagnia del nobile Profeta nell'Altra Vita, così come gliela concesse in questo mondo!
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